Dichiarazione fraudolenta con fatture false: il ravvedimento apre la strada al patteggiamento
Ammesso il ravvedimento, e conseguentemente il patteggiamento in sede penale, anche per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false. In base all’art. 13-bis, comma 2, del D.Lgs. 74/2000, per poter accedere al patteggiamento in caso di commissione di un illecito fiscale è infatti necessario che il contribuente abbia estinto completamente il proprio debito, anche a seguito delle speciali procedure conciliative e di adesione all’accertamento previste dalle norme tributarie, nonché il ravvedimento operoso. A precisarlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5448 del 6 febbraio 2018. La decisione si pone in contrasto con la posizione assunta, anche recentemente (Telefisco 2018), dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza e fondata sulla circ. Ministero delle Finanze 180/98, che, però, non appare conforme alla nuova disciplina. (Cassazione penale, Sez. III, sentenza 6 febbraio 2018, n. 5448)
(Avv. Thomas Coppola)